Dopo la fase più acuta della pandemia si è assistito a un preoccupante aumento della povertà. Alla crisi sanitaria è seguita una più profonda crisi sociale ed economica.
Si è poi registrata una crescita delle disuguaglianze, soprattutto intergenerazionali: molti giovani sono stati penalizzati perché non hanno avuto (o hanno perso) un accesso stabile al mercato del lavoro.
Chi oggi si trova in difficoltà merita di essere aiutato.
La crescita economica non è l’unica misura del progresso e difendere il “benessere” così come lo abbiamo conosciuto in passato è senz’altro controproducente.
Va dato spazio a chi può produrre ricchezza nel segno dell’innovazione e della trasformazione digitale, della sostenibilità sociale e ambientale.
Dobbiamo valorizzare le idee “immateriali”, la conoscenza, il sapere.
Nella fase post-Covid19 Milano dovrà necessariamente riprendersi e sarà nuovamente attrattiva per gli investimenti internazionali.
Questo potrebbe essere positivo, se porterà con sé opportunità di lavoro, ma anche negativo, se sarà il presupposto per interventi “predatori”. Per questo occorre “fare sistema” e prepararsi a sfruttare i potenziali benefici.
Attendere passivamente non è una scelta.
Gli effetti del cambiamento climatico sono e saranno molto gravi e per questo dobbiamo occuparci con determinazione della transizione ecologica, della riconversione energetica e della salvaguardia dell’ambiente. A partire da Milano.
Si dovrà lavorare tanto, e bene, fissando obiettivi ambiziosi e raggiungibili grazie alla collaborazione di soggetti diversi (sociali, economici, amministrativi e politici).
Lo dobbiamo alle nuove generazioni, alle ragazze e ai ragazzi di domani.
Spesso i termini “legalità” e “sicurezza” vengono associati ad alcune aree culturali o politiche, oppure vengono utilizzati strumentalmente da chi non ha soluzioni da proporre.
C’è invece bisogno di tornare a occuparci seriamente di temi tanto importanti quanto complessi. Legalità e sicurezza sono la base per qualsiasi progetto di rilancio della città.
Occorrono concretezza, come sempre, e provvedimenti efficaci.
Si discute molto degli aiuti che i nuclei familiari dovrebbero poter ricevere per costruirsi un futuro. E nessuno è contrario, ovviamente. Tuttavia spesso si rimane fermi alle buone intenzioni.
È necessario agire con più risolutezza, prendere atto delle difficoltà sorte dopo l’emergenza sanitaria ed estendere i benefici esistenti in base a esigenze specifiche.
Dobbiamo sostenere chi è stato travolto dalla crisi.
Non dobbiamo dimenticare né le persone disabili, né le loro famiglie. Nessuno va lasciato indietro, soprattutto nel momento delicato che stiamo affrontando.
Milano deve prendersi cura dei disabili meglio di quanto abbia fatto finora. Va aumentato il numero delle strutture sul territorio e vanno migliorati i programmi sociali e professionali a loro dedicati.
Ai disabili va data l’opportunità di essere indipendenti.